Una musica che ascolta e cura l’animo umano
di Francesco Bernacchia

Quanto può essere straordinario il potere della musica nel penetrare l’animo umano in maniera ineffabile e profonda? Quella musica che fa da compagna nell’esplorazione di sé stessi e nella ricerca dei significati nascosti all’interno dell’essere. La sua capacità di toccare le corde emotive e di evocare pensieri e sensazioni la rende un mezzo potente per definire e arricchire la ricerca interiore dell’individuo. Ma non è una semplice ricerca. Questa prende le forme di un dialogo tra le parti di sé dove, in una dicotomia tra benessere e malessere, la persona dialoga con se stessa per trovare significati alla propria esperienza.
E’ un pomeriggio come tanti, di quelli che si vivono nei corridoi di un reparto psichiatrico o in una comunità, a contatto con il disagio. Chi ne è provato e chi lo cura, come tutti i pomeriggi, si incontra per un dialogo finalizzato alla ricerca e alla ricostruzione della Salute; un incontro dove alla richiesta di aiuto, nelle sue forme più varie, corrisponde la varietà delle strategie di uno psicologo per offrire una risposta. Cosa produce nel paziente tanta rabbia, tanta resistenza alle cure? Non certo l’ “anormalità”, ma la “sofferenza” che provoca l’allontanamento da sé, dal proprio mondo interno, dalla parte più vera e profonda di ogni essere umano. Il rischio dei tecnicismi è alto! Altre difese si attiverebbero; ma con il potere della musica che viene in aiuto, è ancora più possibile, per uno psicologo, parlare al gruppo ed elicitare la sua voce.
È un pomeriggio come tanti altri e nella sala delle attività è il momento del gruppo. “DICOTOMIE“, un disco appena uscito, apre a ogni partecipante le porte di sé stesso grazie alle note di Vito Vignola. Esse raccontano l’incontro dell’artista con il proprio mondo interno e prendono forma sulla tastiera di un pianoforte, trasformandosi in musica!
Nel susseguirsi dei brani, ogni partecipante al gruppo chiude gli occhi ed inizia questo viaggio dentro di sé. Questo viaggio avviene in un tempo che scorre più lentamente, affinché la comprensione di sé possa trasformarsi nella certezza di essere compresi.
“Dicotomie” racconta l’importanza dell’incontro tra le parti più profonde di un essere umano; parti di sé che non si escludono ma dialogano e definiscono l’essere nella sua unità. Queste due parti, come il buio e la luce, scandiscono il ritmo del movimento, rappresentando la natura cupa o luminosa di un’emozione, o di più emozioni che coesistono senza fondersi. Questo è il ritmo del cambiamento, della melanconia che muta nel dialogo con i momenti di felicità che caratterizzano, o hanno caratterizzato, la vita di un essere umano. In questa altalena, non mancano i momenti di paura legati al cambiamento; minuti – o addirittura giorni – in cui è necessario fare i conti con le proprie insicurezze per giungere ad una nuova scoperta di sé, di nuove speranze, di nuovi obiettivi che nascono dall’ascolto di ciò che il cuore vive, a volte nasconde, altre volte nega. Quando si parla di disagio psichico, si parla infatti di un malessere sperimentato inizialmente a livello emotivo nell’intimo della persona; un malessere che poi esce in maniera distorta, magari sotto forma di una risata capace di mascherare quel dolore e quella rabbia che diviene invisibile all’occhio dell’altro. È così che la musica, nata dalle emozioni e capace al tempo stesso di suscitarle, consente di superare la difficoltà del loro riconoscimento e della loro espressione, permettendo il cambiamento e l’evoluzione di cui l’essere umano ha bisogno.

Cosa rimane di quanto trasmesso? Un “classico”? Cosa si intende con questa parola? Non si tratta di qualcosa che ci si aspetta. È il momento di ripercorrere la musica, le note ascoltate nel CD e l’alternanza del ritmo fanno scoprire qualcosa che va oltre un “feedback classico”. Scoprire la profondità di un compositore che nel trasformare in musica i suoi vissuti non può che stimolare, anche all’interno di un gruppo di persone che vogliono curarsi, un processo di ascolto di sé a cui oggi l’essere umano non è più abituato. E mentre gira la lancetta sull’orologio delle emozioni, il tempo che scorre non è più una preoccupazione, non è più un problema! È la musica, e questa volta è la musica di un compositore e del suo pianoforte, che nei suoi alti e nei suoi bassi, ripropone lo scorrere della vita senza sacrificare le emozioni che ogni suo momento propone. Un CD in grado di lasciare questo messaggio a chi ascolta questa vivace ma intensa trama di melodie, dove ognuno può incontrare e parlare con la parte più vera e profonda di sé.
Per saperne di più: http://bfan.link/dicotomie-1
Bravissimo! È una musica che ti entra dentro…
molto emozionante! Complimenti al musicista!
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